Il succo del bergamotto ( citrus x bergamia) è un anticolesterolo naturale.
Questo è quanto riemerso dagli studi fatti dai ricercatori dell’università Magna Grecia di Catanzaro.
I ricercatori Universitari hanno evidenziato due componenti contenuti nei Flavonoidi del succo di bergamotto: “la brutieridina e la melitidina”, dimostrando che la loro composizione ha la stessa struttura ed attività delle statine, contribuendo così ad abbassare il tasso di colesterolo in maniera del tutto naturale, il tutto senza riportate effetti collaterali epatici solitamente causati dai farmaci tradizionali.
Agli studi sono seguiti dei test, coinvolgendo alcuni pazienti con sindrome metabolica.
I ricercatori hanno fatto consumare il bergamotto per un mese, al termine del quale, hanno constatato un aumento del 36% di HDL (colesterolo buono), un calo del 38% di LDL (colesterolo cattivo), una diminuzione del 39% di trigliceridi e una diminuzione del 22% di glucosio nel sangue.
Bergamotto colesterolo dosi
Per chi cerca o per necessità o per avere un aiuto naturale, è consigliato bere quotidianamente (150-200 ml.) di succo di bergamotto, suddiviso in tre volte al giorno (colazione, pranzo e cena).
Si può bere anche puro, ma a causa del suo sapore molto amaro è consigliabile diluirlo al 30-50% con acqua, thè o succo di arancia per mitigarne l’asprezza.
Succo di bergamotto e diabete
La “naringerina”, un polifenolo che aumenta l’assimilazione di glucosio nei muscoli e nel fegato, è utile a ridurre i livelli di glucosio nel sangue e a migliorare l’attività dell’insulina.
Succo di bergamotto e ipertensione
La medicina tradizionale calabrese trova nel succo di bergamotto una nobile alternativa nel curare i soggetti che soffrono di ipertensione. Se si soffre di bradicardia o si ha pressione bassa e consigliato controllare spesso i valori di pressione arteriosa perchè soggettivamente tende ad abbassarla.
Succo di bergamotto controindicazioni
Il succo di bergamotto è sconsigliato per chi soffre di acidità di stomaco, di gastrite o di reflusso gastrico.
Per chi soffre di bradicardia, asma bronchiale, in caso di terapie anticoagulanti o altre terapie farmacologiche in corso, sarebbe consigliato chiedere parere al proprio medico per evitare effetti indesiderati o interazioni negative.
Da sottolineare che questa non è una testata medica e che tutte le informazioni fornite sono di natura generale e a scopo puramente informativo; esse non possono in alcun modo sostituire le prescrizioni del proprio medico o qualsivoglia specialista.
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